L’Appello propone un piano nazionale ben preciso di riforme per una rappresentazione non stereotipata delle donne, che si basa sostanzialmente su quattro cardini:
- la riforma della Rai, con modifiche sostanziali al Contratto di Servizio pubblico, per l’introduzione di una policy di genere nella Tv di Stato;
- l’adozione di un Codice deontologico Donne e Media, valido per tutti i mezzi di comunicazione, oltre che per Ra, in linea con i codici di cui si sono dotati la stragrande maggioranza dei paesi europei,(cfr “libro Bianco “Women and Media in Europe” 2006);
- l’insediamento di un Comitato Donne e Media per il monitoraggio e controllo del codice ma anche per attivare un piano nazionale di formazione di genere per le scuole, per giornalisti, autori televisivi, registi, pubblicitari;
- l’armonizzazione delle norme vigenti nei paesi dell’Unione, per uno Standard Europeo Donne e Media.
- Il tutto si basa su una decisa riaffermazione del Merito quale criterio selettivo, per uomini e donne, per accedere ai mezzi di comunicazione: storie da raccontare, esperti cui dare la parola, opinionisti, dovranno essere selezionati con maggiore attenzione al merito che ciascuno ha espresso nel proprio campo d’azione.